Insieme al Tuscany Camp
- theoutdoorwall
- Nov 2, 2023
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Scopri la gemma nascosta del Tuscany Camp, dove corridori di livello mondiale si allenano e vivono sotto la guida di Giuseppe Giambrone.

"Oscar dorme qui. Voi due dormite di sopra". Oscar è Oscar Chelimo, fresco vincitore della medaglia di bronzo nei 5.000 metri ai Campionati del Mondo di Budapest quest'estate, e questo è Giuseppe Giambrone che parla. Per lui, vivere con atleti olimpici e campioni del mondo è normale. Per noi non lo è. Nei prossimi due giorni ci abitueremo anche noi.
Abbiamo sentito parlare del Tuscany Camp per la prima volta due anni fa, dopo aver visto la squadra italiana di trail running svolgerci un ritiro di una settimana. Da neofiti dell'atletica, ci siamo chiesti cosa fosse esattamente il Tuscany Camp e perché dei trail runner si allenassero in Toscana e non sulle Alpi. Avanti veloce fino ad Ottobre 2023, siamo stati invitati da On, che ora sostiene il Camp, a scoprire ciò che Giuseppe Giambrone ha creato a San Rocco A Pilli.

A San Rocco A Pilli, frazione di Sovicille a soli 5 minuti da Siena, vivono 2.579 persone, di cui 25 sono corridori di livello mondiale, che partecipano regolarmente ai Campionati del Mondo e alle Olimpiadi. "Questa è la casa dei campioni. Lo è sempre stata, ma ora con il Camp la stiamo portando a un altro livello". Questo è uno dei mantra che Giuseppe Giambrone ripete a chiunque gli chieda: perché qui? Quando era adolescente, venne a trovare suo fratello che all'epoca viveva qui ed ebbe la sua epifania sulla corsa. Durante una gara organizzata per la Festa dello Sport del paese, Giuseppe si rese conto di quanto la corsa fosse radicata negli abitanti. Se molti conoscono questa zona della Toscana per le strade bianche, i cipressi, il vino e le ville, pochi sanno che negli ultimi 30 anni qui si sono allenati e hanno vissuto corridori di livello mondiale. La zona traspira corsa ovunque. Noi eravamo tra i tanti prima di incontrare Giuseppe.
Al Camp convivono vecchio e nuovo. Gli atleti vivono in una villa settecentesca che domina la campagna Toscana e che è stata allestita per soddisfare le loro esigenze al meglio. La palestra hi-tech si trova nella vecchia cantina. La sala dei trofei è nella stalla. "Questo perché voglio che i miei atleti rimangano umili", scherza Giuseppe mentre ci mostra quello che ha costruito negli ultimi 10 anni. Ne ha passate tante prima di vedere la sua idea concretizzarsi. Mentre passiamo davanti all'Hotel Castello, appena fuori città, rallenta il furgone che sta guidando per indicarci la prima sede del Tuscany Camp: una grande stanza in un anonimo albergo della provincia italiana. "È la stanza in cui ha dormito Jacob Kiplimo quando si è trasferito qui". Da quella stanza sono state costruite le medaglie e i record, come oggi dalla bellissima villa. Giuseppe ribadisce che la forza sta nel vivere e allenarsi insieme senza preoccuparsi di altro.

La domenica di solito è il giorno del riposo, ma questa settimana Giuseppe aggiusta il piano di allenamento per permetterci di correre con i suoi atleti. Mentre siamo seduti nel furgone nella nebbia mattutina, ci racconta un fatto dopo l'altro sulla zona: i migliori percorsi di allenamento, la strada in cui la casa automobilistica ha girato il suo spot televisivo, chi è la prossima grande star del Camp, le location dove hanno prodotto i film western ed altro ancora. Se non lo interrompessimo con le nostre domande, potrebbe continuare all'infinito. Questo è ciò che accade quando si parla di qualcosa che si ama, giusto? Giuseppe risponde instancabilmente alle nostre domande, mantenendo tutti in carreggiata per la sessione di allenamento imminente. Se qualcuno ha un problema e non sa cosa fare o come farlo, lo chiama. Dopotutto è lui il Coach. "Ehi, Coach. Allenatore! Sì, Coach".
L’Olympic Road è un rettilineo sterrato di 7,5 chilometri che attraversa la Riserva Naturale Alto Merse pochi chilometri a sud di San Rocco A Pilli. In questa zona si svolge L'Eroica, l'iconica gara ciclistica su strade bianche, paradiso ideale per i ciclisti di tutto il mondo. Oggi l'allenamento è una easy run per tutti. "Correte quanto volete, se siete stanchi vi veniamo a prendere con il furgone. Enjoy!" Pensiamo che il "quanto volete" valga solo per noi, non per i suoi atleti. Giuseppe guida il riscaldamento pre-corsa assicurandosi che siamo tutti pronti. Poi ci ritroviamo a condividere la strada con atleti di livello mondiale. Oscar Chelimo. Yohanes Chiappinelli. Francine Niyomukunzi. Mohamed Amine Jhinaoui. Olivier Irabaruta. Solo per citarne alcuni. Ma come sono arrivati questi atleti nel bel mezzo della Toscana?

I 25 atleti che attualmente risiedono al Tuscany Camp vivono qui a tempo pieno e sono supportati in tutti gli aspetti del loro allenamento. Dal 2022, On sostiene il Camp, consentendo a Giuseppe di sviluppare pienamente la sua idea di impresa come l'ha sempre immaginata. Gli atleti hanno il pieno supporto del marchio e un gruppo selezionato ha una partnership diretta con il marchio svizzero. Hanno accesso a due palestre, una piscina, un laboratorio medico, viaggi e alloggi per le gare, un manager dedicato e tutto ciò di cui hanno bisogno. Il mantra Run-Rest-Repeat diventa realtà qui. Mentre passeggiamo attorno alla villa tra allenamenti, chiacchierate e interviste, vediamo gli atleti rilassarsi e sembrare le persone più rilassate del mondo. Questo è ciò che fanno gli atleti professionisti: allenarsi e riposare. Il Tuscany Camp porta questo mantra al suo apice. Qui si ritrova lo stesso ambiente e la stessa atmosfera che si respira quando gli atleti europei o americani si allenano in Kenya. Si è isolati da tutto ciò che non è la corsa. Anche gli atleti lo confermano. "Le colline, gli alberi, il clima sono molto simili a quelli del mio paese. Cuciniamo il nostro cibo. Il Camp non è molto diverso da dove veniamo".

Infatti, la maggior parte degli atleti proviene dall'Uganda e dal Burundi, due paesi che 10 anni fa non esistevano nel mondo dell'atletica, mentre ora sono ai vertici di questo sport. Il Tuscany Camp è una parte importante di entrambe le storie di successo. "Ho deciso di concentrarmi su questi due paesi perché ritenevo che avessero un potenziale enorme. Questi ragazzi provengono da villaggi senza acqua corrente ed elettricità. Qui trovano una nuova casa dove possono lavorare sul loro talento". Nel 2014, l'Uganda è stato il primo Paese in cui Giuseppe si è concentrato intraprendendo un viaggio di villaggio in villaggio alla ricerca dei migliori corridori da portare in Toscana. Poi, il Burundi e, infine, l'Italia. Sì, l'Italia. L'ultima sfida di Giuseppe è dimostrare che gli italiani possono correre veloci come gli africani. "Il problema degli italiani è che non credono di poter correre veloce. In realtà, nulla fa pensare che non possano farlo".
In queste parole c'è molto dell'approccio di Giuseppe all'allenamento. Come confessa mangiando pici al ragù al Bar Osteria Pizzeria La Piazzetta, non esiste una formula segreta. Nessun allenamento segreto. Nessuna misurazione segreta del lattato. I suoi atleti sono tutti esseri umani straordinari ai quali non si applicano le regole tradizionali. "Devi capire la persona: come reagisce all'allenamento, cosa gli piace e cosa non gli piace, come puoi stimolarlo. Può sembrare morto dopo l'allenamento, ma sai che domani sarà di nuovo pronto a spingere al massimo." Se sei al Tuscany Camp, Giuseppe ha visto qualcosa in te. Non si tratta solo di correre veloce - "tutti hanno due gambe e possono correre veloce" - ma di un talento speciale che ti spinge ad andare più veloce e più lontano.

Osservando la routine quotidiana di Giuseppe, ci rendiamo conto che è un esperto nel connettere le persone. Ha un rapporto stretto con tutti, dagli atleti ai suoi collaboratori. Tutti si fidano di lui e lui si fida che tutti si dedichino completamente alla causa. "Qui ho costruito una grande famiglia. Tutti fanno qualcosa. Non importa se hai vinto una medaglia lo scorso fine settimana. Se devi pulire il bagno, devi farlo. Non puoi deludere gli altri". I corridori traggono beneficio dal correre insieme, dal vivere insieme e dal condividere il loro percorso fatto di alti e bassi. Non si è soli nelle giornate storte. Tutti fanno il tifo per te nei giorni migliori. Questo è il significato del Tuscany Camp.
Quando ci riuniamo per l’ultima cena prima di ripartire, Giuseppe si commuove parlando di come è nata la sua collaborazione con On. Tutti i presenti lo guardano con gli occhi lucidi. Tutti sono qui grazie a lui. "Finalmente ho trovato qualcuno che si fida di me dopo tutti questi anni. Ho trovato molte porte chiuse. Ora ho trovato un partner e una famiglia, come la mia". La filosofia di Giuseppe e del marchio quando si tratta di atleti è sempre stata la stessa: non puntare sulle grandi star, ma sviluppare giovani atleti. Non puntare sui numeri ma sulle persone. Come ha detto Simon Rugut, il primo atleta che ha viaggiato dall'Uganda: "Quando mi sono trasferito qui, ho cambiato completamente la mia vita e ora sento di essere da qualche parte". Alla fine, il segreto di Giuseppe potrebbe non essere così nascosto.